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Turismo intelligente e simboli del centenario
sui sentieri di Erice

Sabato 27 Agosto 2016, nell’incantevole cornice del Quartiere Spagnolo , e con sfondo un panorama mozzafiato con vista sul Monte Cofano ed il golfo di Cornino, alla presenza massiccia dei soci e di numerosissimi ospiti, il Lions di Trapani ed il suo presidente dott. Giuseppe Di Marco, hanno consegnato al sindaco di Erice una serie di pannelli esplicativi da esporre lungo gli antichi sentieri, di recente riattivati, che portano alle chiesette extramoenia di Erice. I pannelli contengono, in italiano ed inglese, cartina del percorso, altimetria, foto, informazioni su vestigia e flora e gli immancabili simboli del “Centenario Lions”. Informazioni aggiuntive, anche in altre lingue, vengono date anche mediante il QRcode posto sui pannelli che collega i cellulari dei turisti al sito creato ad hoc dal Comune di Erice.
Itinerario questo di particolare interesse storico, in quanto antica via d’accesso, dal lato sud orientale, alla città fortificata. Ma anche itinerario naturalistico.
“quaecumque generat invius saxis Eryx “ (Medea- v.707) - tutti quelli che genera, tra le sue rupi, l'Erice inaccessibile, evocava Lucio Anneo Seneca, nella sua Medea, riferendosi alle erbe velenose che crescono sul Monte Erice. Ma Erice non genera soltanto piante velenose. In primavera è possibile osservare una impressionante varietà di bellissime orchidee spontanee, tra cui la rara Ophrys lunulata, definita "Vulnerabile" sulla Lista Rossa delle specie a rischio e da proteggere.
Ed ancora itinerario devozionale, se è vero che il primo giorno di Quaresima ed il Sabato pima di Pasqua gli ericini si recavano in pellegrinaggio alla chiesa extramoenia di S. Maria Maddalena per testimoniare la loro fede, sotto lo sguardo attento e compiaciuto dei santi dell’abside (affreschi del sec. XIV): apostoli eretti, dai volti pieni, dalle barbe appuntite e dagli occhi acuti, quasi di contadini o pastori orientali, ma dalle mani raffinate e dai mantelli ampi, solenni e quasi preziosi.
Apprezzabile significato sociale e culturale assume pertanto questa lodevole iniziativa del Lions di Trapani che si inserisce nel più ampio service per il Centenario “di proteggere e migliorare l’ambiente”
Questa è la sfida di questo anno: prendersi cura, colere, coltivare l’ambiente, inteso nel senso più ampio di “ciò che ci circonda”: la biosfera e i suoi equilibri, il paesaggio, le piante, gli animali, ma anche le formazioni culturali che derivano dal rapporto dell’umanità con la natura circostante.
E questo messaggio mi pare che il Lions di Trapani abbia oggi interpretato nel migliore dei modi, rendendo un servizio alla città, al territorio e alla comunità.

Giuseppe Abbita
Addetto Stampa Lions Club Trapani

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