In una calda e assolata mattina del mite inverno siciliano, un numeroso gruppo di soci del Lions Club di Trapani, si è dato appuntamento per salire al Santuario di San’Anna e partecipare alla messa celebrata dal nostro socio Don Liborio Palmeri.

Dopo rilassante passeggiata per le vie della città con interessantissima vista della Chiesa di San Domenico per scoprire insieme a Luigi Biondo i segreti del Crocifisso ligneo miracoloso, della Cappella dei Crociati, delle Tombe dei Sovrani di Navarra, delle opere di G.B. amico e del relativo contesto storico.

San Domenico: Crocifisso ligneo
Il crocifisso che si venera nella chiesa di “San Domenico” a Trapani, giunge provvidenzialmente nella città falcata, portatovi dai religiosi domenicani scacciati dalla Palestina durante l’invasione saracena. Era un tempo molto venerato. al punto che in suo onore si organizzavano grandi cerimonie e processioni religiose specie in periodi di pestilenza o carestia; giace adesso quasi dimenticato presso una cappella laterale della chiesa ormai rovinata dal tempo.
Tradizionalmente si attribuisce la paternità dell’opera a San Nicodemo, il discepolo che, con Giuseppe D’Arimatea, aveva chiesto il corpo di Gesù a Pilato, e deposto Cristo dalla croce, avvolto in bende intrise di oli aromatici e seppellito come da narrazione evangelica. Nella schiena del suddetto crocifisso, si trova una fenditura che si dice contenga una reliquia della passione.
Vari sono i miracoli ad esso attribuiti; tra i principali ricordiamo quelli del 1524 quando durante una processione con flagellazione collettiva in atto di penitenza, improvvisamente il costato del crocifisso cominciò a sanguinare abbondantemente e subito la pestilenza in orso cessò. Nel 1624 Dorotea Salesia, di Salemi, nata cieca acquistò la vista dopo che si era unta gli occhi con l’olio delle lampade del simulacro. Nel 1641, durante una carestia un bambino di nome Rocco, chiede insistentemente del pane alla madre, ma ella, non avendone, risponde di andare a chiederlo al crocifisso. Il bambino allora ingenuamente si reca in chiesa ed inginocchiatosi davanti al crocifisso comincia a chiedere il pane, ed il simulacro, schiodatasi la mano dalla croce, glielo porge. Il bambino corre allora tutto contento verso casa con il pane ottenuto. Sparsasi la voce tutti accorrono in chiesa per vedere il prodigio e trovano il braccio destro del Signore ancora staccato dalla croce. Il fatto venne anche attestato da un notaio ed il vescovo di Mazara, dopo aver accertato il miracolo, assegnò alla madre e al piccolo una rendita annuale. Nel 1672, durante l’ennesima grande carestia, il crocifisso venne portato in processione per le vie della città, ed ecco entrò in porto una nave carica di frumento noleggiata per Malta e subito dopo un’altra con lo stesso carico inviata da Palermo. La mattanza di quell’anno fruttò inoltre così tanti tonni che si dovettero salare anche nelle botti perché i barili non bastarono.

San Domenico: Cappella dei Crociati
Secondo una tradizione popolare, la Cappella dei Crociati, prende il nome dalle sepolture dei guerrieri crociati che in questo luogo sarebbero stati inumati. L’assenza di documenti comprovanti o meno questa leggenda spinge tuttavia gli studiosi a diverse teorie.
Situata tra l’abside e l’attiguo complesso di San Domenico, la cappella presenta una pianta irregolare e le pareti decorate da affreschi tardo trecenteschi. Queste parzialmente rovinate rappresentazioni parietali meritano una visita da parte di ciascun trapanese che abbia a cuore il suo centro storico. Almeno una volta! Fidatevi! Ma vi raccomando: non lasciatevi scoraggiare se entrando in chiesa non troviate da soli questo recondito spazio rimasto occultato ai nostri occhi. La via d’accesso è tutt’altro che scontata! Chiedete ai custodi e saranno ben lieti di accompagnarvi!