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Incontro in Sede
il Papiro che visse due volte
dott. Giuseppe Abbita

Altra splendida serata culturale venerdì 20 gennaio presso la sede del Club Lions di Trapani grazie al socio Giuseppe Abbita che ha tenuto una suggestiva conferenza su di un tema allo stesso tempo interessante e controverso: “Il Papiro di Artemidoro”, dall’ironico sottotitolo “Il Papiro che visse due volte”.
Il papiro è stato al centro di accese discussioni, non ancora completamente sopite, in relazione all’autenticità di quanto in esso riportato e soprattutto sulla provenienza dello stesso.
Il dr. Abbita sfruttando magistralmente questa atmosfera carica di incertezza e di mistero, ci ha fatto ripercorrere le tappe che hanno portato il papiro fino a noi. Ci ha parlato della sua presentazione con grande clamore alle Olimpiadi Invernali di Torino nel 2006, illustrando in seguito le “tre vite” del documento e promettendo infine, l’ipotesi da egli avanzata, di una “quarta vita” che il papiro potrebbe avere avuto.
Nella sua “prima vita” il papiro ha contenuto sul verso, del testo ed una cartina geografica della Spagna, ma a causa di un errore ne venne abbandonato il completamento e fu messo da parte. Venne in seguito – seconda vita -  riutilizzato sempre sul verso come quaderno di bottega perché in esso vennero raffigurati degli animali fino ad utilizzare totalmente la superficie del papiro. Infine, la terza vita sarebbe documentata dai disegni riprodotti sul recto del papiro verosimilmente frutto dell’esercizio pittorico degli apprendisti della bottega.
Ma ovviamente il nostro amico Abbita non poteva accontentarsi di una visione così meccanicistica e priva di fantasia come quella avanzata dagli studiosi e confutata da altri studiosi ancora. Egli ha ravvisato la necessità di ammantare di mistero e colpi di scena la vicenda e pertanto ha trasformato il tutto con sapiente maestria in un thriller. Ha narrato la storia fin dalla nascita di Costantino Simonidis, della sua grande capacità di far leva sulle eccelse doti culturali e di genialità per creare dei falsi documenti e riuscire a spacciarli come autentici anche agli occhi di illustri studiosi. E quando tutto l’uditorio, che ha assistito alla relazione in religioso silenzio, era convinto di trovarsi di fronte ad un delinquente matricolato, ecco che l’estro del dr. Abbita con efficaci argomentazioni ha trasformato il Simonidis in un poeta e patriota della cultura classica e quindi, di quelle Civiltà, greca e romana, che hanno posto le basi  per la Cultura di tutti i secoli a venire fino ai giorni nostri.
In conclusione, possiamo affermare che è stato un piacevolissimo e stimolante incontro che speriamo possa essere ripetuto qualche altra volta e se, come ha detto quell’amico, queste sono “le stravaganze di Peppe Abbita” speriamo che ne possa compiere tante altre.

Tommaso Nasello
L.C. TRAPANI

 

 

Papiro


 

 

 


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